Fortnite – 5 cose che (forse) non sapevi

by nieej
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Nato nel 2017 Fortnite è, ancora oggi, uno degli spara tutto in terza persona più giocato dagli utenti. Dopo aver conquistato i controller e le tastiere dei giocatori ha poi anche oltrepassato gli schermi, diffondendosi grazie a gadget, giochi da tavolo, riviste, peluche e chi più ne ha più ne metta. Tale successo è di sicuro dato in parte dalla modalità free Battle Royale, giocabile in singol player o multiplayer, ma anche da altri fattori che hanno reso il gioco un’esperienza. Per riuscire a conquistare i player, infatti, oggi non basta più avere tra le mani un game avvincente e ammiccante. Bisogna invece mirare alla community, alla creazione di un fandom affezionato capace di far vivere e vibrare il gioco oltre i confini delle console e dei pc. Vediamo quindi cinque curiosità che spiegano come Fortnite sia diventato un fenomeno nella storia dei videogames.

Fortnite World Cup

È ormai risaputo che di tornei sui videogiochi ne sia ricco il panorama mondiale. Da sempre sono un occasione per le case di produzione per sponsorizzare un titolo e per creare quel clima di affiliazione e fiducia con i propri giocatori. Il primissimo torneo di cui si ha traccia risale al 1972 e vedeva i partecipanti coinvolti in una battaglia all’ultimo sparo con Spacewar!, per guadagnarsi la succulenta vincita di un abbonamento annuale alla rivista Rolling Stone. All’epoca il tutto si tenne nell’Università di Standford con appena una ventina di partecipanti ma già dal 1980, con un torneo di organizzato da Atari, il numero di partecipanti schizzò alle stelle con oltre 10.000 giocatori.

Tornando al nostro spara tutto, ovviamente anche la Epic Games organizza annualmente tornei dedicati alle sue produzioni, compreso Fortnite. Il più importante e il più ambito è di sicuro la Fortnite World Cup che, come dice lo stesso nome, è una competizione a livello mondiale. La prima edizione fu nel 2019 con un montepremi di ben 100 milioni di dollari. A causa dell’attuale situazione sanitaria, però, la Epic Games ha recentemente annunciato che l’edizione 2021 è stata annullata, come quella del 2020, non volendo rinunciare alla spettacolarità di un evento dal vivo. Il campione in carica, quindi, è ancora un sedicenne statunitense che si starà godendo il suo premio di 3 milioni di dollari.

Eventi in live

Se da una parte l’Epic Games non rinuncia a radunare dal vivo i suoi seguaci, dall’altra ha da sempre favorito la creazione di un fandom a partire dagli eventi live, cambiando radicalmente il Battle Royale. Il primo colpo di scena fu il primo maggio 2018 quando una meteora cadette da sopra le teste dei giocatori creando il cratere Dusty Divot. Da quel momento eventi in live di tale portata hanno attirato i gamers diventando veri e propri momenti in cui, con il proprio avatar, si può godere di uno spettacolo paragonabile a un film o a una sorta di teatro videoludico. Data la caratteristica della live, talli eventi non sono ripetibili ma, anzi, è necessario presentarsi online secondo orari e date prestabilite, aumentando l’attesa ma soprattutto valorizzando un momento condiviso tra tutti i players. In alcuni casi l’Epic Games ha poi optato per creare più fasce orarie per far assistere il numero più alto possibile di persone, come nel caso di Astronomical, al quale, solo durante il primo giorno, parteciparono 12 milioni di utenti.

Esperienze da condividere con le celebrità

Si sa che l’internet ha in qualche modo rimpicciolito il mondo, avvicinando continenti separati da oceani e persone di culture e status differenti. Con la comparsa poi di canali per lo stream, come la famosa piattaforma Twitch, si è favorita la nascita di piccole comunità composte non solo da appassionati al mondo videoludico ma anche da non addetti ai lavori che, semplicemente, si godono la visione di una giocata. Una partita particolarmente epica ed eccezionale vede coinvolto proprio Fortnite. Era il 14 marzo 2018 e il famoso streamer Ninja stava intrattenendo i suoi followers con il Battle Royal. In breve gli spettatori della diretta crebbero in modo esponenziale fino a raggiungere le 628.000 persone. Perché? Semplice: inaspettatamente alla squadra del giocatore si unirono la superstar del rap Drake, Travis Scott e un ricevitore dei Pittsburgh Steelers, Juju Smith-Schuster. Insomma si formò un quartetto dai tratti eccezionali.

Skins, Skills e gadget

Una parte assolutamente fondamentale per Fortnite sono di sicuro le skins, le skills e i gadget all’interno del gioco. Questo non solo poiché rappresentano la maggiore fonte di guadagno per la casa di produzione (la media annua di incassi è intorno ai 318 milioni), ma anche perché si presentano come occasioni succulente alle quali nessun appassionato saprebbe resistere. Con il continuo lancio di skins a tempo limitato ed eventi speciali ad hoc, la Epic Games riesce a mantenere vivo l’interesse per il proprio prodotto. Tra i più recenti possiamo ricordare l’evento a tempo per il pacchetto dedicato alla famosa serie animata Rick and Morty, oppure l’appena lanciato pacchetto a tema Loki, in onore della serie Disney+ che sta conquistando gli spettatori. Quest’ultimo contiene oltre al costume, il dorso decorativo mantello di Loki, la bacchetto del destino, lo scettro, un deltaplano Carro Chitauri e una schermata di caricamento a tema.

Premi e riconoscimenti

Dal 2017 ad oggi Fortnite continua ad essere candidato a numerosi premi, vedendo riconosciuto il suo ruolo fondamentale nel panorama videoludico contemporaneo. Nonostante spesso sia candidato a premi di grafica e disegno, ad essere premiato è soprattutto il suo multiplayer e le sue caratteristiche legate agli eSports. Tra questi spiccano la cinque nomination ai Gamers Choice Award del 2018 le quali si aggiudico tutte quante, tra cui Fan Favorite eSports Game e Fan Favorite Multiplayer Game.

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